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Umanità, quale destino?

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Nel suo libro Covid-19: The Great Reset, il guru globalista del World Economic Forum di Davos, Klaus Schwab, afferma che il mondo «non tornerà mai» alla normalità, nonostante abbia ammesso che “il coronavirus non rappresenta una nuova minaccia esistenziale”.

 James Delingpole, di Breitbart, svela come Schwab sia ancora più esplicito nel suo libro sul progetto dell’élite di sfruttare la pandemia COVID di quanto non faccia  poi nelle sue dichiarazioni pubbliche.

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 Schwab ha continuamente suggerito che il COVID venga sfruttato per avviare un nuovo ordine mondiale, affermando: «Ora è il momento storico non solo per combattere il virus, ma per plasmare il sistema per l’era post-corona».

 Tuttavia, nel suo libro l’autore va ancora oltre, chiarendo che l’élite finanziaria non permetterà mai che la vita torni alla normalità, facendo sì che i lockdown e altre restrizioni diventino permanenti.

«Molti di noi stanno riflettendo su quando le cose torneranno alla normalità – scrive Schwab. – La risposta breve è: mai. Nulla tornerà mai al senso di normalità che prevaleva prima della crisi perché la pandemia di Coronavirus segna un punto di svolta fondamentale nella nostra traiettoria globale.»

«A differenza di alcune epidemie del passato, COVID-19 non rappresenta una nuova minaccia esistenziale», ripete ancora Schwab, che chiarisce inoltre come la «Quarta rivoluzione industriale» o «Grande Reset» cambierà radicalmente il modo in cui opera il mondo.

«Stanno arrivando cambiamenti radicali di tali conseguenze che alcuni esperti hanno definito l’era “prima del coronavirus” (AC) e “dopo il coronavirus” (PC)».

«Continueremo a essere sorpresi sia dalla rapidità che dalla natura inaspettata di questi cambiamenti che. quando si confonderanno tra loro, provocheranno conseguenze di secondo, terzo, quarto e più ordine, con effetti a cascata e risultati imprevisti.»

 Come spiega inoltre Delingpole nell’articolo su Breitbart, «il Grande Reset» rappresenta semplicemente un re-impacchettamento della vecchia agenda globalista che è stata senza dubbio balbettante negli ultimi dieci anni.

Schwab chiarisce che la «Quarta rivoluzione industriale» o «Grande Reset» cambierà radicalmente il modo in cui opera il mondo.

Vale a dire, prevarrà il governo dittatoriale tecnocratico di una piccola élite, il «green new deal», la graduale abolizione della proprietà privata, un salario minimo garantito che vedrà i posti di lavoro sostituiti da robot, un giro di vite sulle libertà personali e una limitazione della libertà di movimento.

Non siamo distanti da quanto ha scritto Monsignor Carlo Maria Viganò nella sua lettera aperta al Presidente Trump: «Scopo del Great Reset – scriveva monsignor Viganò – è l’imposizione di una dittatura sanitaria finalizzata all’instaurazione di misure liberticide, nascoste dietro allettanti promesse di assicurare un reddito universale e di cancellare il debito dei singoli».

 Scrive Summit News che l’idea che il mondo non torni mai alla normalità dopo il COVID è stata promossa dall’establishment su tutta la linea.

Di fatto, il piano globale comincia a filtrare anche da strane voci di ambienti politici anglofoni di cui vi abbiamo dato conto. 

Non è certo casuale, poi, l’accento, posto da tutti e dappertutto, sul «new normal».

Come abbiamo ipotizzato in precedenza, ci renderanno così pazzi, con la «nuova normalità», che stanno appositamente rendendo il più abnormale e aberrante possibile, che alla fine saremo proprio noi ad implorare il vaccino per sperare che tutto questo possa davvero finire.

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