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PMI, crisi senza fine!

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Il Governo Centrale e anche quello Regionale fanno ancora poco o nulla per aiutare le imprese e i commercianti che in questo periodo si affannano a non chiudere.

Il decreto ristoro da solo non basta sia per la sua entità che per il fatto di aver completamente dimenticato alcune categorie le quali non sanno come resistere fino alla Primavera, momento in cui dovrebbe riprendere l’economia. Gli impegni da affrontare sono sempre gli stessi (tasse – imposte – oneri – agenzia delle entrate – forniture) ma senza lavoro non è possibile onorare tutti gli impegni. Come ben noto, in altri paesi Europei gli aiuti dei Governi hanno sopperito fino al 75% della mancanza di fatturato e poi la CIG viene erogata tempestivamente, mentre in Italia bisogna scrutare se il proprio codice ‘ateco’ rientra fra quelli che potranno accedere ad un pur misero aiuto. Mentre per quanto riguarda la cassa integrazione i più fortunati hanno ricevuto il 10 novembre la quota di giugno,  quindi con 5 mesi di ritardo. Tra queste categorie dimenticate ci sono i noleggiatori di biancheria per alberghi, i ristoranti, le RSA, le cliniche e le società di catering che,  stremati nelle forze e nelle risorse, non sanno come affrontare questo lungo inverno. Una di queste società è M.C. Service con sede a S. Antimo, azienda ben conosciuta per le forniture di biancheria ad hotel di Capri e Napoli, oggi esprime tutto il proprio disagio e preoccupazione, come testimonia il collega Vincenzo Rochira, esperto del settore, a nome della Confederazione PMI Italia: “Purtroppo sono centinaia le società che a breve saranno costrette a chiudere se non ci sarà un intervento da parte del Governo  oppure del nostro Presidente De Luca. Ci vogliono aiuti mirati per risollevare le imprese. Aiuti a fondo perduto per il fatturato perso, sospensione di tutti gli adempimenti onerosi e sarebbe anche il caso di valutare la possibilità di un condono tombale. Impossibile pensare che si possano onorare tutti gli adempimenti per le forniture se non si ricevono aiuti e se non si lavora “.

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Quanto è stato stanziato durante la  scorsa Primavera è servito poco e a nulla poiché la ventilata e auspicata ripresa economica si è arenata nell’ulteriore ‘stop’  dell’economia che stiamo vivendo attualmente.

Non resta che attendere gli sviluppi, sperabilmente più consistenti, del prossimo decreto ristoro.   

Giovanni Rochira 

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