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    L’”altro” Vangelo Gesù, Maria Maddalena e gli Apostoli

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    Il Concilio di Nicea, in Asia Minore, convocato nel 325 d.C. dall’imperatore Costantino, riportò nella Chiesa un po’ d’ordine dopo i dubbi e le tensioni provocate dall’eresia di Ario che, in sintesi, negava la natura divina di Gesù.

    Fino a quel punto, e a partire dal I secolo d.C., erano state molte le comunità che avevano fondato la loro Dottrina sulle parole di Cristo. In ogni caso, con i loro lavori gli oltre 300 vescovi che parteciparono al primo concilio della storia della Chiesa, stabilirono con fermezza quali fossero i testi di riferimento per quella che si chiamò, da allora, la Chiesa Cattolica: cioè i quattro Vangeli che tutti conosciamo.

    Pochi decenni orsono, tuttavia, per l’esattezza nel 1945, venne scoperta a Nag Hammadi, in Egitto, una imponente quantità di codici che andarono ad aggiungersi alle numerose raccolte degli insegnamenti di Gesù che, come detto, cominciarono a circolare in Palestina dopo la morte del Maestro. Nacquero così, nel I sec. d.C., i primi Vangeli, nel complesso circa un centinaio.

    Alla conclusione dei suoi lavori, dunque, il Concilio di Nicea adottò i 4 Vangeli cosiddetti canonici e rigettò tutti gli altri. Non fu, in realtà, una scelta unanimemente e storicamente condivisa, se non altro perché non venne riconosciuto addirittura il primo Vangelo che iniziò a circolare, ben prima del Concilio, cioè il Vangelo di Tommaso.
    Detto questo, e preso atto delle scelte della Chiesa Cattolica, non sono pochi gli studiosi che facendo riferimento al cospicuo materiale a disposizione, soprattutto dopo il ritrovamento di  Nag Hammadi, si pongono la domanda se la dottrina cristiana, definitivamente sistemata nei primi Concili della Chiesa, corrisponda al reale insegnamento di Cristo o se, in ogni caso, esistesse una dottrina segreta che Cristo avrebbe comunicato solo ai suoi discepoli e a pochi altri.

    Senza volerci addentrare nei numerosi vangeli apocrifi, o gnostici, fioriti subito dopo la scomparsa del Maestro, ci sembra tuttavia interessante e ‘insistente’ il richiamo alla figura di Maria Maddalena, citata da più fonti e autrice essa stessa di un suo ‘vangelo’ i cui spezzoni (purtroppo alcune parti sono andate perdute) fanno parte proprio dei ritrovamenti di Nag Hammadi, oltre a quello che si legge nei manoscritti di Qumran, località del Mar Morto, risalenti anch’essi ai primissimi secoli dopo Cristo.

    Ha dato, poi, non poco da pensare agli studiosi la frase del Vangelo di Filippo in cui l’autore afferma “La consorte di Cristo è Maria Maddalena. Il Signore amava Maria più di tutti i discepoli e la baciava spesso sulla bocca”, e un altro brano dello stesso Vangelo in cui conferma “Erano tre che andavano sempre con il Signore: sua madre Maria, la sorella della madre, e la Maddalena, che è la sua consorte”.
    Ricordiamo, ma solo per inciso, che nel mondo ebraico il celibato era apertamente condannato: non essere sposato era considerata una trasgressione al precetto “Siate fruttuosi e moltiplicatevi” (Genesi 1,28), diventato poi un comandamento della Legge Ebraica. Gesù, quindi, in quanto ebreo, almeno in teoria, avrebbe dovuto essere sposato.

    Inoltre, è stato recentemente riconosciuto come autentico un papiro del II sec. d.C. scoperto nel 2012 dove si legge “E Gesù disse loro: mia moglie…”. Il resto della frase è purtroppo illeggibile in quanto il documento è notevolmente danneggiato.
    In ogni caso il mistero di questa affascinante figura femminile non sta nel sapere se fosse o meno la moglie o la compagna di Gesù, ma nel fatto che, verosimilmente, sia stata il discepolo prediletto del Maestro (trasfigurato nel “maschio” Giovanni nei Vangeli Canonici) al quale era stato comunicato l’insegnamento segreto di Cristo.

       IL VANGELO DI MARIA MADDALENA     
    Foglio 1  

    1. Quel giorno, i discepoli erano raccolti in cima ad una montagna.
    2. Il Maestro stava fra loro in silenzio.
    3. E Maria gli era accanto.
    4. Andrea disse:
    5. «Maestro, ecco che il Tuo silenzio ci sorprende.
    6. Perché ci hai riuniti? Non hai niente da dirci, oggi?».
    7. Allora l’Insegnante rispose loro:
    8. «E voi, non avete niente da dire a me?
    9. Perché mai la fonte dovrebbe andare incontro ai pellegrini?
    10. Il pellegrino dimentica a volte di avere gambe per camminare.
    11. Dimentica che non è la strada a scorrergli sotto i piedi, ma che è la sua mente a proiettarsi verso l’orizzonte.
    12. Chiedete, se avete intenzione di ricevere.
    13. Quando la terra ha sete
    14. tocca a lei chiamare la pioggia».
    15. Ed ecco che Simon Pietro si alzò fra tutti e disse:
    16. «Maestro, ogni giorno Ti seguiamo e Ti ascoltiamo.
    17. Eppure, il nostro cuore conosce ancora l’aridità.
    18. Ogni giorno, speriamo nella quiete e nella gioia.
    19. Ma esse non vengono a visitarci.
    20. Dicci perché.
    21. La Forza dell’Eterno non è forse nelle Tue parole?
    22. Più seguiamo le Tue orme sulla terra
    23. più siamo turbati
    24. e l’acqua continua a mancarci».
     
    Foglio 2
     
    25. Il Maestro non lo guardò e disse:
    26. «Dov’è la debolezza?»
    27. Poi, si mise in silenzio.
    28. Simon Pietro parlò di nuovo:
    29. «La debolezza è estranea all’Eterno.
    30. Si è infilata nell’uomo passando dalle sue orecchie».
    31. Andrea alzò una mano e disse:
    32. «Perché interrogare il Maestro giacché conosci la risposta?»
    33. Allora l’Insegnante si alzò e disse:
    34. «Anche tu la sai, ma lui incomincia a capire.
    35. Colui che vuole comprendere per conoscere, alla fine,
    36. si rende conto che non deve seguire le mie orme,
    37. bensì lasciare le sue spostandosi all’interno delle mie,
    38. perché è dentro che troverà se stesso,
    39. perché è dentro che si trova la gioia perduta,
    40. perché è sempre dentro che si trova
    41. la porta verso l’esterno dei mondi,
    42. l’esterno che è il vero Interno.
    43. Così la gioia non sorride a colui che raccoglie le mie parole,
    44. bensì a colui che si sposta all’interno».
     
    Foglio 3  

    45. Uno dei discepoli chiese:
    46. «Dicci come fare per spostarci dentro».
    47. Allora il Maestro disse:
    48. «Cominciate con il porvi in Lui.
    49. Non andate nelle spaccature.
    50. Perché, in verità, non vi è frontiera.
    51. Soltanto gli occhi creano la frontiera
    52. perché non vedono il Dentro che sta nel fuori.
    53. Solo l’Occhio crea l’unione.
    54. È attraverso l’occhio che vi porrete in Lui.
    55. L’Occhio crea il Mondo, che fa i mondi.
    56. L’Orecchio che intende crea l’Occhio e lo fa crescere.
    57. Così, la realtà che si apre all’Occhio ed all’Orecchio
    58. apre la strada ad un’altra realtà.
    59. L’Uno nutre il molteplice
    60. ed il molteplice rimanda sempre all’Uno.
    61. Vi annuncio: non separate,
    62. spostatevi fra le separazioni.
    63. È in questo modo che voi vi porrete in voi.
    64. Questa è la via della quiete,
    65. perché la quiete è il centro del cambiamento».  

    Foglio 4  

    66. Simon Pietro parlò con queste parole:
    67. «L’Uno si avvicina nella quiete e nella gioia.
    68. L’Uno è stabile e solo.
    69. Ma dicci come mantenere la stabilità nel cambiamento».
    70. L’Insegnate rispose:
    71. «Contemplando la realtà del sogno dei mondi,
    72. poi immaginando il Sogno dietro a quel sogno».
    73. Il discepolo Andrea si stupì davanti a tutti:
    74. «Bisogna sognare?»
    75. Allora il Maestro gli disse:
    76. «Bisogna uscire dal sogno dei mondi
    77. perché la gioia nasce nel Sogno
    78. che ha concepito il gioco dei sogni e dei mondi.
    79. Comprenda chi vuole comprendere.
    80. Dorma chi si compiace nel lamento dei sogni.
    81. Vi dico questo:
    82. L’Uno sta nel risvegliarsi al Sogno».  

    Foglio 5  

    83. Il discepolo si espresse ancora:
    84. «Insegnaci: il Sogno è forse la cessazione della sofferenza?»
    85. Il Maestro parlò a tutti in questi termini:
    86. «Il Sogno è oltrepassare il sogno delle frontiere, e
    87. le frontiere sono la sofferenza
    88. perché la sofferenza è il tu e l’io
    89. che si sognano come essendo due».
    90. Allora, Simon Pietro chiese:
    91. «Ma la Materia e la Non-materia, non sono forse due?
    92. Come uscire dalla frontiera?»
    93. L’Insegnante li benedisse tutti, poi disse loro:
    94. «La Materia e la Non-materia fanno parte del Sogno del mondo.
    95. Esse sono Una, sono il gioco
    96. attraverso il quale l’Oblio tesse l’opera sua.
    97. La separazione è un gioco,
    98. come la sofferenza, e
    99. la sofferenza nasce dall’orgoglio fondamentale che gioca a separare.
    100. La Materia, vi dico, è un sorriso dell’Eterno,
    101. per farci uscire dai mondi
    102. e farci volere la Realtà».  

    Foglio 6  

    103. Simon Pietro prese di nuovo la parola:
    104. «Dicci, ora: cos’è la Realtà?»
    105. Il Maestro disse:
    106. «La Realtà è Ciò che ha concepito il gioco delle realtà.
    107. La Realtà è Ciò che vi farà spostare le vostre orme dentro alle mie.
    108. È immaginazione nella fiducia.
    109. È ciò che genera la Conoscenza».
    110. Il discepolo chiese ancora:
    111. «Abbiamo sete.
    112. Come raggiungere la Realtà?».
    113. L’Insegnante parlò a tutti:
    114. «Smontando ciò che non è Uno,
    115. Contemplando la materia che inventa la frattura,
    116. amando la frattura per i suoi giochi,
    117. amandone i giochi per la strada che essa traccia verso il Gioco».
    118. Poi disse ancora:
    119. «Osando».  

    Foglio 7  

    120. Uno dei discepoli si alzò allora e chiese:
    121. «E dicci, ora: cosa significa la Materia?
    122. Dobbiamo credere che si perpetui all’infinito?»
    123. Il Maestro insegnò:
    124. «Tutto ciò che è stato inventato e che è stato creato,
    125. tutti gli elementi che compongono la natura dei mondi
    126. sono interdipendenti e sposati fra loro.
    127. Ma sarà smontato tutto ciò che è stato montato
    128. affinché tutto ritorni alla Radice-Madre.
    129. Così, colui che ha orecchie per ascoltare
    130. faccia appello all’Orecchio per intendere».
    131. Simon Pietro chiese:
    132. «Poiché ti dici messaggero e interprete
    133. degli elementi e dei fenomeni di questo mondo,
    134. dicci dunque: qual è la natura dell’errore?»
    135. Il Maestro alzò la mano e disse:
    136. «L’errore non esiste.
    137. Perché siete voi soltanto che lo fate esistere.
    138. Lo fate ogni volta che vi piegate ai riflessi
    139. della vostra realtà costruita ed adultera.
    140. Ecco come l’errore prende forma.
    141. Ecco anche perché il Bene vi ha fatto visita.
    142. Il Bene ha partecipato agli elementi delle vostre realtà
    143. per sposarle di nuovo alla Radice-Madre».
     
    Foglio 8  

    144. Il Maestro continuò e disse:
    145. «Ascoltate la ragione che fa di voi dei malati
    146. ed anche dei morenti:
    147. guardate i sogni delle vostre azioni,
    148. e saprete che cosa vi allontana da voi stessi.
    149. Comprenda colui che vuole comprendere.
    150. Dall’essere incatenati ai giochi della Materia
    151. nasce una passione contro l’Essenza-Madre
    152. e nel corpo sorge allora un disturbo.
    153. Ecco perché, in verità, vi annuncio:
    154. cercate l’armonia insieme all’Essenza.
    155. E se accade che siate in rotta con l’ordine di Quest’ultima,
    156. traete ispirazione da tutte le immagini naturali che evocano la vostra realtà profonda.
    157. Così, colui che ha sviluppato le orecchie
    158. impari ad intendere con l’Orecchio».
    159. Dopo queste parole, il Beato accordò loro la Sua benedizione.
    160. «Che la Pace sia con voi.
    161. Che la mia Pace metta radici, si incarni in voi e si moltiplichi.
    162. E che nessuno vi smarrisca dicendo:
    163. “Guardiamo questo, guardiamo quello”
    164. perché in verità, è nel vostro Centro
    165. che risiede Colui che si chiama “Figlio dell’Uomo”.
    166. Portate a Lui andando a Lui.
    167. Perché coloro che hanno la volontà di cercarlo Lo trovano.
    168. Levatevi dunque, 169. e fatevi testimoni della Parola del Vostro Regno.  

    Foglio 9  

    170. Guardatevi bene dall’imporre regole
    171. a parte quella di cui porto la fiaccola
    172. altrimenti sprofonderete ancora di più nella schiavitù.
    173. Io sono Colui che rinverdisce il Ricordo».
    174. Dopo aver pronunciato queste parole, il Maestro li lasciò.
    175. I Suoi discepoli sentirono la solitudine e la tristezza.
    176. Alcuni piansero abbondantemente dicendo:
    177. «Bisogna davvero recarsi da coloro che non vogliono credere,
    178. e annunciare loro il Regno Essenziale del “Figlio dell’Uomo”?
    179. Costoro non L’hanno risparmiato,
    180. allora come potranno risparmiare noi?».
    181. Fu per questo che Maria si alzò,
    182. li baciò ed annunciò ai suoi Fratelli:
    183. «Perché rimanete nel dubbio e nella sofferenza?
    184. Vi dico che la Sua Essenza di Luce non ci abbandona.
    185. Vi dico che sarà Lei a proteggerci.
    186. Lodiamolo, Colui che ci ha rigenerati e preparati,
    187. perché ecco che Egli ci chiede di tornare ad essere dei veri Umani».
    188. Con queste parole, Maria orientò il cuore dei discepoli verso il bene,
    189. ed essi si aprirono un po’ di più alle parole dell’Insegnante.
     
    Foglio 10  

    190. Simon Pietro si rivolse a Maria con voce alta:
    191. «Tu che sei una Sorella per ciascuno di noi,
    192. tutti sanno che il Maestro ti ha amata in modo diverso dalle altre donne.
    193. Secondo le parole che Lui ti ha affidato, insegnaci ora.
    194. Dicci le parole che la tua memoria privilegia
    195. e alle quali non abbiamo potuto avere accesso».
    196. Maria si avvicinò e disse loro:
    197. «Ciò che non siete stati capaci di intendere,
    198. Io sono incaricata di annunciarvelo.
    199. Ho avuto una visione del Maestro
    200. ed ecco ciò che Gli ho detto:
    201. “Maestro, perché Ti vedo qui, sotto questa forma?”
    202. Ed Egli mi rispose dentro di me:
    203. “Tu, la Beneamata, non dimentichi il tuo centro quando Io compaio.
    204. Tu non guardi, tu vedi ed impari ad essere.
    205. Allora ascolta:
    206. Là dove è il nous*, risiede l’inestimabile gioiello,
    207. Ciò che si chiama Porta”.
    208. Subito Gli dissi dentro di me:
    209. “Maestro e Beneamato, dimmi se chi può contemplare
    210. la Tua apparizione in seno al Tempo,
    211. vede con gli occhi dell’anima
    212. o se respira la Tua presenza con la mente”.
    213. Il Maestro mi rispose:
    214. “Non mi riceve né con l’anima né con la mente
    215. ma mi contempla attraverso la Porta del  nous*,
    216. la Porta che insegna a vedere ed a lasciar venire il Soffio”.
     
    Foglio 11  

    217. Gli chiesi ancora:
    218. “Parlami di questa Porta.
    219. Io mi trovo sulla soglia?”
    220. Allora, l’Insegnante depose in me questa risposta:
    221. “In verità, è precisamente alla sua soglia
    222. Colui che non si preoccupa della Porta ma della Realtà celata da essa.
    223. Così, colui che guarda i suoi occhi,
    224. non vede il suo Occhio.
    225. Il nous* è una morte perché è risveglio.
    226. È la morte delle immagini costruite.
    227. È l’istante in cui le maschere si disgregano
    228. e nel quale la Materia confessa di essere un gioco.
    229. La sua Porta è un sorriso
    230. fra le realtà e l’Uno.
    231. Attraverso il nous*, l’Essenza umana contempla l’Uno
    232. che genera il Due per amore”.
    233. Poi, il Maestro mi disse ancora:
    234. “La consapevolezza dell’amore è generata dalla Separazione.
    235. Così è, bisogna morire di molte morti
    236. per conoscere la luce della nascita”.
     
    Foglio 12  

    237. Allora chiesi dentro di me:
    238. “Dimmi come raggiungere questa Porta”.
    239. La Visione dell’Insegnante si avvicinò
    240. e così parlò:
    241. “Ti dirò come passare per questa Porta
    242. perché il risveglio non conosce mezze misure.
    243. In verità, il risveglio nasce dal ricordo dell’Oblio
    244. e dalla denuncia dell’Oblio negli atti.
    245. Il raggiungimento del nous* si ottiene per amore.
    246. La manifestazione dell’amore si ottiene con l’esigenza”.
    247. Ecco che cosa il Maestro mi confidò, e che voi non avete potuto sentire».
    248. Simon Pietro indicò Msria a tutti e disse:
    249. «Chi è questa donna?
    250. Che meriti ha per aver ricevuto l’Insegnante?
    251. Noi abbiamo ancora sete.
    252. Parlaci ancora, Sorella nostra, tu che Lo conosci».
    253. Myriam si tirò il velo sugli occhi e allora parlò così:
    254. «Ecco un’altra cosa che Egli mi insegnò.
    255. Ma potranno bere soltanto quelli che hanno già svegliato in sé la Fonte.  

    Foglio 13
     
    256. Accadde che il Maestro mi consegnò queste parole:
    257. “L’esigenza è purezza e disciplina.
    258. Essa attraversa i mondi con l’essere
    259. che cerca il Cuore nascosto nel cuore,
    260. perché è anche volontà.
    261. Le deboli maschere non possono neppure intravedere la Porta del nous*.
    262. Non fanno appello all’esigenza
    263. ma guardano le altre maschere
    264. chiamandole deboli.
    265. Le maschere che giocano tra loro
    266. simulano la sete, mentre la loro terra è arida.
    267. Come vivere nell’aridità e nel rifiuto dell’acqua?
    268. È così che nascete alla morte,
    269. per debolezza della volontà”».
    270. Andrea parlò più forte degli altri discepoli.
    271. Egli disse a Maria, segnandola a dito:
    272. «Perché dovremmo crederti?
    273. Perché l’Insegnante avrebbe dovuto nutrirti in questo modo,
    274. Tu che sei una donna?».
    275. Maria lo guardò e rispose:
    276. «Dalle donne vengono le nascite.
    277. Per quale ragione la Nascita non dovrebbe venire da una donna?».
     
    Foglio 14  

    278. Il discepolo Simon Pietro si alzò allora
    279. e trovò queste parole per tutti:
    280. «Sorella nostra, queste parole ci frastornano
    281. e ci fanno paura.
    282. Tuttavia, parlaci ancora, perché tutti sappiamo
    283. che il Maestro ti ha incontrata spesso».
    284. Allora Maria si tirò il velo sul volto e così parlò:
    285. «Il Beato mi ha insegnato il viaggio dell’anima
    286. che si scopre e si contempla.
    287. È il viaggio dalle cortecce verso la linfa.
    288. Quello che traccia la chiave della Porta del Nous*.
    289. Ecco: l’anima visita i mondi della Collera.
    290. Essa scopre un primo stato che la trattiene.
    291. Esso si chiama Tenebra
    292. ed è amore della prigione.
    293. Tenebra disse all’anima:
    294. “Perché mi hai amata, tu che sei scintilla?”
    295. Quando udì questa domanda, l’anima pronunciò all’esterno queste parole:
    296. “Ti ho amata perché eri Separazione
    297. e la Separazione è il sonno nato dall’orgoglio”.
    298. Allora, l’anima andò incontro al secondo stato.
    299. Questo si chiamava Bramosia.
    300. Vedendosi attraversato, esso le chiese:  

    Foglio 15  

    301. “Non capisco come tu sia potuta scendere
    302. ora che ti vedo ascendere.
    303. Dimmi il perché della menzogna
    304. che nasce dall’orgoglio e dall’invidia
    305. giacché sei parte e nutrimento del mio essere”.
    306. L’anima rispose: “Perché io ti ho intuito
    307. e tu, non hai saputo riconoscere la mia verità.
    308. I tuoi occhi non hanno voluto imparare a distinguermi
    309. anche se ero mescolata ed unita a te come ad un abito”.
    310. Quando ebbe detto questo,
    311. l’anima riprese la sua strada, più nuda e nella gioia
    312. finché attraversò il terzo stato,
    313. quello che si chiama Ignoranza.
    314. Ignoranza interrogò subito l’anima:
    315. “In che modo serpeggia il tuo sentiero?
    316. Non c’è, in te, una strana malattia?
    317. Infatti sei diventata schiava
    318. perché sprovvista della chiara visione”.
    319. L’anima rispose:
    320. “Perché giudicarmi, io che in essenza non giudico,
    321. Io che ho accettato la dominazione senza aver dominato?
    322. Nessuno mi ha riconosciuta
    323. mentre io ho visto in me
    324. che ogni cosa costruita e non-Una
    325. verrà smontata sulle terre e nei cieli”.  

    Foglio 16  

    326. Una volta uscita dal terzo stato,
    327. l’anima continuò la sua ascensione.
    328. Ci mise molto a scorgere il quarto stato.
    329. Questo stato conteneva, da solo, sette altri mondi.
    330. Il primo di essi si chiamava Tenebra,
    331. il secondo Bramosia,
    332. il terzo Ignoranza,
    333. il quarto Veleno-Gelosia,
    334. il quinto Prigione Carnale,
    335. il sesto Saggezza Ebbra,
    336. il settimo Ira di Saggezza.
    337. Si attardò alquanto in questo quarto stato.
    338. Così, si enumerano i mondi della Collera
    339. attraverso i quali l’anima soffoca di interrogativi,
    340. perché la Collera è venuta dalla Ribellione
    341. e la Ribellione è Tenebra della Separazione.
    342. Collera chiese all’anima:
    343. “Qual è la tua origine, tu che hai imparato ad uccidere?
    344. Qual è il tuo scopo, tu che ti sposti solo errando?”
    345. Allora, l’anima rispose:
    346. “Tutto ciò che mi soffocava è stato prosciugato
    347. e tutto ciò che mi velava l’orizzonte con frontiere
    348. è evaporato 349. perché ho voluto guardarlo.
    350. Così la mia bramosia se n’è andata
    351. così sono uscita dal cerchio dell’ignoranza
    352. e così l’orgoglio si è esaurito.
     
    Foglio 17  

    353. Ecco, ho trovato l’uscita dallo scenario
    354. penetrando in un altro scenario.
    355. Un’immagine si è cancellata
    356. Grazie ad un’altra, più Pura e più Una.
    357. È adesso che imbocco la via della quiete.
    358. La quiete annuncia la Pace là dove il Tempo si immobilizza nell’Eternità.
    359. In verità, la mia Via è Una Via di Silenzio”».
    360. Dopo avere così parlato, Maria tacque.
    361. Tutti videro allora come il Maestro le avesse insegnato.
    362. Poi, fu Andrea a rivolgersi ai suoi Fratelli:
    363. «Ditemi il vostro pensiero su ciò che questa donna ha appena detto.
    364. Per quanto mi riguarda, non presto fede
    365. al fatto che il Maestro abbia potuto esprimersi in tal modo.
    366. Queste parole ci separano da ciò che abbiamo potuto avvicinare».
    367. Simon Pietro guardò Andrea e si alzò:
    368. «Accetteremo la possibilità
    369. che una donna abbia ricevuto simili parole dalla bocca del Maestro?
    370. Che Egli le abbia confidato dei segreti a cui non abbiamo avuto accesso?
    371. Dovremo cambiare sguardo e cammino
    372. accettando di aprire le orecchie a questa donna?
    373. Vi chiedo: è lei che Lui ha scelto, preferendola a noi?»  
    374. Maria allora si mise a piangere
    375. e disse a Simon Pietro:
    376. «Mio Fratello nello spirito, che cosa stai attraversando?
    377. Pensi che io abbia inventato questa Visione
    378. e che a proposito del Nostro Insegnante dica menzogne?».
    379. Levi si alzò fra tutti e disse:
    380. «Simon Pietro, ti abbiamo sempre visto focoso.
    381. Perché ora ti ribelli contro la Donna
    382. come se fosse un nostro avversario?
    383. Se il Maestro l’ha resa degna del Suo Cuore,
    384. chi sei, tu, per respingerla?
    385. In verità, l’Insegnante che la conosceva bene
    386. l’ha amata più di noi
    387. perché la sua anima ha fatto un grande viaggio.
    388. Guardiamo ora la nostra debolezza
    389. e sbrighiamoci a diventare Totalmente Umani.
    390. Lasciamo che l’Umano metta radici dentro di noi
    391. e cresca come un albero
    392. perché è quello che il Maestro ci ha chiesto.
    393. Andiamo, senza più esitare, ad annunciare la Novella.
    394. Che nell’anima nostra non vi sia altra regola
    395. se non quella di cui Egli è il Testimone».
    396. Quando Levi ebbe detto queste parole
    397. vi fu silenzio.
    398. Poi, i discepoli si alzarono insieme per andare ad offrire la Parola.
     *Nous:  In italiano: intuizione, visione, illuminazione.   


    Roberto Timelli

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