Home Il seme del dubbio La rana “tiepida”

La rana “tiepida”

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C’è un pericolo che passa inosservato. È come la storiella dell’acqua calda e la rana.

Se gettate una rana dentro ad una pentola di acqua bollente, salta fuori immediatamente mettendosi in salvo, ma se la rana viene immersa nell’acqua fredda e si scalda l’acqua a poco a poco, la povera rana finirà lessa senza nemmeno accorgersene.

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Sono dispiaciuto per la rana, ma io mi voglio focalizzare sull’acqua. Non deve essere necessariamente fredda o bollente.

Non deve essere tutto o bianco o nero. A proposito di “nero”: il razzismo è una piaga che deve essere debellata senza alcuna eccezione. Tuttavia pensare che tutte le razze siano uguali è da ignoranti. Non è l’omologazione l’obiettivo, ma la valorizzazione delle diversità. Ci penserà l’entropia a renderci tutti uguali fra qualche milione di anni. La natura funziona così. L’universo funziona così.

Tuttavia oggi l’acqua non è fredda, ma nemmeno bollente.

Esattamente come accade per la parità di genere. Altra idiozia per come viene presentata. Gli uomini e le donne sono profondamente diversi, chi li vuole uguali commette un doppio errore: elimina le caratteristiche distintive e preziose da un lato, e contribuisce ad appiattire un mondo pieno di colori. Quindi è schizofrenia pura fare leggi per garantire i transgender da un lato, per poi affermare che siamo tutti uguali dall’altro.

Perché non facciamo le gare olimpiche miste allora? Dovremmo.

Combattere perché tutti abbiano gli stessi diritti (sacrosanto) è totalmente diverso dall’affermare che non ci sono differenze.

Così, mentre prima si saltava fuori dalla pentola bollente, sfuggendo dal problema, ora ci facciamo cucinare a fuoco lento.

Essere razzista è da ignoranti, esattamente come essere antirazzista. È la posizione Bianco/Nero che va combattuta. Qualsiasi posizione. La verità è un percorso, non è mai assoluta: la verità è storica (Nietzsche)

Ogni cambiamento della società è un percorso che è sempre prima culturale, poi sociale (di ordinamento legale). Cercare di formare le coscienze per legge, è un’operazione che palesa il totale fallimento dell’impianto educativo del nostro tessuto sociale.

È “vero” ciò che sento, non ciò che sono obbligato a sentire.

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