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Soros: il debito con l’UE non va ripagato!

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Il miliardario ungherese naturalizzato americano, George Soros, , pur essendo uno dei più grandi sostenitori dell’Unione europea, non lesina tuttavia critiche all’operato della struttura comunitaria.

 Il suo suggerimento, per rispondere ai problemi che l’Unione sta affrontando e al danno economico causato dalla pandemia di Coronavirus, è quello del cosiddetto ‘debito per sempre’.

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Si tratterebbe, cioè, di obbligazioni perpetue – anche conosciute come “titoli del debito pubblico consolidato” – che sono strumenti già noti fin dalle guerre napoleoniche col Regno Unito e che oggi sono “impacchettate” sotto forma di trilioni di dollari in cui l’importo del capitale non viene mai rimborsato e quindi, ricorda George Soros, “sono dovuti solo i pagamenti degli interessi annuali“.

Inoltre, Soros mette in guardia dalla minaccia del Coronavirus e si focalizza su un aspetto ben preciso: la “sopravvivenza della nostra civiltà”.

E proprio la sopravvivenza è il tema centrale. “Contrariamente a quanto accadde dopo la sconfitta di Napoleone, che diede alla Gran Bretagna il potere e la ricchezza della supremazia navale negli anni successivi, oggi non esiste la possibilità di un simile vantaggio per Bruxelles, anche dopo la vittoria sul Covid-19.”

In effetti, “l’Unione europea,” aggiunge, “è particolarmente vulnerabile perché si basa sullo ‘stato di diritto’ e sulle ‘ruote della giustizia’ che girano lentamente per natura”. “Al contrario,” aggiunge, “il Coronavirus si muove molto velocemente e in modi imprevedibili”.

Quello che è sicuro, è la necessità dell’Europa di intervenire e di usare le armi attuali che ha nel suo arsenale. In questo caso, secondo le ultime indicazioni di Ursula  Von der Leyen,  lo stanziamento proposto di 750 miliardi di euro, porterebbero la potenza di fuoco finanziaria totale del bilancio dell’Ue a oltre 1.850 miliardi di euro.

Nell’annunciare questa proposta di intervento,  la presidente della Commissione europea ha descritto il ‘recovery fund’ come un “momento storico dell’Europa”, aggiungendo che “la nostra volontà di agire deve essere all’altezza delle sfide che tutti affrontiamo”.

Ancora a proposito di Soros, va detto che il noto e controverso miliardario, già nel febbraio 2019 aveva scritto un pezzo d’opinione per il Guardian, affermando che “l’Europa sta sonnecchiando nell’oblio e la sua gente ha bisogno di svegliarsi prima che sia troppo tardi.” “In caso contrario,” aveva aggiunto, “l’Unione europea seguirà la strada dell’Unione Sovietica nel 1991. Né i nostri leader, né i cittadini sembrano capire che stiamo vivendo un momento rivoluzionario, che la gamma di possibilità è molto ampia e che il risultato finale è quindi altamente incerto.”

Dal Regno Unito all’Italia

 Parlando della Brexit con espressioni quali “inutile piangere per il latte versato”, Soros si è poi detto “particolarmente preoccupato” per la possibilità che altri paesi possano seguire il Regno Unito fuori dall’Unione Europea.

Alla domanda “Cosa sarebbe dell’Europa senza l’Italia?” ha così commentato: “Sarebbe un vero peccato. L’Italia era il Paese più filo-europeo. Gli italiani si fidavano dell’Europa più dei loro stessi governi…” (Fonte Forbes-David Dawkins)    

Come cambiano i tempi!

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