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Uva da tavola IGP? In Puglia!

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Il via libera della Commissione Europea alla tutela comunitaria ‘IGP’ (Indicazione Geografica Protetta) per l’uva da tavola pugliese è un evento importante per una regione che, comunque, vanta altri tre riconoscimenti analoghi e che, in questo caso, viene assegnato all’uva da tavola delle varietà “Italia, Regina, Victoria, Michele Palleri, Red Globe”, prodotta nei comuni delle province pugliesi di Bari, Barletta-Andria-Trani, Brindisi, Foggia, Taranto e Lecce al di sotto dei 330 metri sul livello del mare.

“E’ un successo che ci riempie di soddisfazione – ricorda il Presidente della Coldiretti Puglia, Pietro Salcuni e fa ben sperare circa la programmazione futura e la promozione del comparto in Puglia. Grande è stato lo sforzo profuso dai nostri imprenditori per orientarsi su cultivar che per qualità fisiche e organolettiche riescano a soddisfare positivamente il mercato. Mercato che andrebbe sollecitato per aumentare il consumo di uva da tavola, in Italia, attraverso la presenza capillare in tutti i punti vendita e per tutto il periodo della produzione, da giugno a dicembre. ”

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La Puglia è il primo produttore in Italia di uva da tavola, con il 74% della produzione nazionale e, grazie proprio al consistente contributo pugliese, il nostro Paese è il primo produttore al mondo, con il 16% sulla produzione globale.

Tuttavia, nonostante tutti questi primati, favoriti appunto dalla grande produzione pugliese, è ancora tantissimo il quantitativo di uva che proviene dall’estero, soprattutto da Turchia, Marocco e Grecia, uva che trova molto spazio sui banchi delle catene della grande distribuzione organizzata. Peraltro, essendo ormai gli ipermercati il veicolo maggiore di commercializzazione dei prodotti ortofrutticoli, sono determinanti nella formazione del prezzo del prodotto agricolo all’origine, cioè in campagna.

L’”imprinting”

Il Dipartimento di Ingegneria delle Acque e di Chimica del Politecnico di Bari ha messo a punto studi specifici in campo agroalimentare, riguardanti “la definizione dell’impronta digitale dell’uva da tavola pugliese mediante l’analisi metabolomica”.

I primi risultati tangibili di tali studi consentono di distinguere le uve in base alle varietà, all’origine geografica e alle tecniche agronomiche impiegate per la loro produzione. Ad esempio, l’impronta digitale con la Risonanza Magnetica è un potente strumento per individuare un prodotto biologico da uno convenzionale.

Le varietà inserite nell’IGP “Uva di Puglia” sono quelle che hanno fatto la storia del territorio pugliese e sono perciò solo varietà con seme tradizionalmente coltivate in Puglia.

L’obiettivo di fondo, come ha ribadito anche il vicepresidente del consorzio IGP “Uva di Puglia”, Giacomo Suglia, è quello di pubblicizzare e rappresentare questa produzione fregiandosi di un marchio riconoscibile come quello della IGP adottando la forma giuridica del Consorzio. Tutti i produttori che intendono utilizzare il marchio devono sottoporsi a rigorosi controlli che consentano di conoscere, da parte del consumatore, come, da chi e in che condizioni venga prodotto l’alimento che consuma.

L’IGP, in definitiva, offre al produttore la possibilità di ‘differenziarsi’ e al consumatore uno strumento certo per ‘conoscere e riconoscere’ caratteristiche e qualità.

In sintesi, l’uva di Puglia IGP…

Si riferisce all’uva da tavola delle varietà Italia b., Regina b., Victoria b. (bianche), Michele Palieri n. (nera), Red Globe rs. (rossa) coltivata in Puglia ad altitudini al di sotto dei 330 m s.l.m.

-Dispone di una  zona di produzione che interessa tutte le province della regione Puglia per quanto attiene ai terreni posti, come detto, al di sotto dei 330 m s.l.m.

-Richiede la realizzazione di vigneti per uva da tavola adottando la forma di allevamento “a pergola a tetto orizzontale”, il cosiddetto “tendone”.

-La potatura secca deve essere effettuata da dicembre fino alla fine del mese di febbraio dell’anno successivo. Le viti possono essere protette con reti in polietilene e/o film plastico ed è ammessa la coltivazione in serra al fine di proteggere i grappoli da agenti atmosferici quali grandine, vento o pioggia, ma anche per favorire l’anticipo della maturazione o per ritardare la raccolta (a seconda del periodo di copertura).

-La raccolta ha inizio non appena si valuta che i grappoli abbiano raggiunto i requisiti minimi qualitativi per la commercializzazione. Il periodo cambia, quindi, anche in base alla varietà: l’uva Victoria (bianca) viene raccolta dalla prima decade di luglio a fine agosto; la Regina (uva bianca) dalla seconda decade di luglio a fine settembre; la varietà Michele Palieri (uva nera) da fine luglio a fine ottobre; la Red Globe (uva rosso scuro) dalla metà di agosto a fine novembre e infine l’uva Italia (bianca) dalla prima settimana di settembre al 15 dicembre.

-L’Uva di Puglia IGP, particolarmente zuccherina, ha un gusto dolce e un profumo spiccato, in special modo la varietà Italia.

L’Uva di Puglia IGP è inoltre molto apprezzata anche per la croccantezza della polpa, che consente una migliore e più lunga conservazione.

E per finire…

La Puglia è territorio di elezione per l’uva da tavola, sia per le condizioni climatiche, sia per la grande specializzazione degli agricoltori che, da anni, garantiscono l’elevata qualità del prodotto che fa registrare un aumento progressivo e continuo della produzione e soprattutto dell’esportazione, già attiva e prospera alla fine del 1800.

Roberto Timelli

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